Fantasie di disegni e di colori, impresse su contenitori dalle consuete forme a parallelepipedo o a cilindro, riempivano gli scaffali delle botteghe tra fine Ottocento e primo Novecento, scatole di latta non destinate semplicemente e immediatamente alla distruzione, come le loro “nipoti” di oggi. Riproposizioni di dipinti assai famosi, immagini già utilizzate in precedenza per pubblicizzare il prodotto o originali ideazioni grafiche appositamente realizzate con cura e raffinatezza venivano litografate sulle confezioni, che diventavano così importanti veicoli di comunicazione. Il volume offre lo spunto per iniziare a indagare la storia di una produzione grafica ancora largamente inesplorata, ma sicuramente importante per l’intervento in essa di significative personalità di inizio Novecento, quali Dudovich e Cappiello, e per la possibilità di disegnare la storia del consumo italiano da un punto di vista originale.