Gino Marotta

A distanza di cinquant’anni dal suo esordio milanese alla Galleria Montenapoleone, Gino Marotta (Campobasso, 1935) ritorna nel capoluogo lombardo con una mostra dedicata alle prime sperimentazioni sulla materia che, non ancora trentenne, lo proiettarono nel dibattito internazionale accanto a Burri, Tàpies e Rauschenberg.

Trenta opere, di cui molte inedite, ripercorrono gli anni in cui Marotta sviluppa una ricerca incentrata sulla metamorfosi della materia, che porterà alla nascita delle Sabbie, degli Alluminii, dei Piombi e dei Bandoni (lamiere di ferro arrugginito saldate con la fiamma ossidrica).

Opere che, come ricorda il curatore Alberto Fiz, collocano Marotta tra i più sensibili e acuti protagonisti della scena romana di quegli anni, in una consapevole volontà di rinnovare le regole della pittura informale. Un Marotta, dunque, ancora da scoprire, che in questi lavori anticipa le sue ricerche sui metacrilati e sulla natura artificiale che caratterizzeranno la sua produzione degli anni sessanta.

Il catalogo delle opere, introdotto da un saggio del curatore, è completato da apparati con antologia critica, biografia, esposizioni e bibliografia.

Milano, settembre 2007 - gennaio 2008