Uncini

Catalogo ragionato

  • Autore Bruno Corà
  • Collana Fondazione VAF
  • A cura di Annamaria Maggi
  • Rilegatura Cartonato con sovraccoperta
  • Dimensioni 26 x 31 cm
  • Pagine 434
  • Illustrazioni 130 a colori, 1220 in b/n
  • Lingua Italiano, Tedesco
  • Anno 2008
  • ISBN 9788836610365
  • Prezzo € 120,00  € 114,00
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Contenuti

Il presente catalogo va a ripercorrere in modo esaustivo e in sequenza cronologica – con fotografie di ogni singola opera e didascalie che ne offrono una dettagliata descrizione, nonché le indicazioni delle relative mostre – l’evoluzione dell’opera di Giuseppe Uncini, a cominciare dai suoi primi anni di attività, negli anni cinquanta del Novecento, fino al 2007.
Pur nelle diverse fasi toccate dal suo lavoro, si riconosce nell’uso di un materiale particolare, il cemento, l’elemento linguistico che caratterizza tutta l’opera di Uncini.

Il volume evidenzia la straordinaria ricchezza di variazioni di forme a cui l’artista è pervenuto nel corso dei decenni dedicati allo studio e al confronto con questo materiale, di cui ha esplorato attraverso continue variazioni tutte le possibilità espressive.
Emerge inoltre come il lavoro di Uncini, nel trasformare una realtà ordinaria appartenente alla dimensione industriale in un oggetto artisticamente ambizioso, abbia da un lato anticipato un’intuizione poi sviluppata dall’Arte povera, ovvero quella circa le potenzialità espressive dei materiali comuni, e dall’altro realizzato, nelle sue forme semplificate e stringatamente geometriche, alcuni precoci prototipi di quello che sarebbe stato il fondamentale repertorio dell’arte minimale.

Il volume, che inaugura una sezione di cataloghi ragionati d’arte all’interno della collana della Fondazione VAF, accoglie un testo critico di Bruno Corà, e apparati bio-bibliografici.

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Giuseppe Uncini (1929–2008) fand früh zu den bautechnischen Werkstoffen Zement und Armierungseisen, die er ins Ästhetische transformierte. Vom Informel ausgehend, nahm Uncini, durch die Verwendung alltäglicher Materialien teils die Arte Povera, teils mit den streng geometrischen Formen die Minimal Art vorweg.

Der Werkkatalog aus der kunsthistorischen Reihe der VAF-Stiftung vermittelt umfassend und lückenlos, mit zahlreichen Abbildungen, die Entwicklung des Werkes Giuseppe Uncinis von 1954 bis 2007. Ein kritischer Kommentar von Bruno Corà und ein biobibliografischer Apparat komplettieren den Band.