Il volume, edito in occasione dell’omonima mostra alla Permanente di Milano, sottopone all’attenzione dei lettori la vicenda di una tendenza artistica che ha rivestito una notevole importanza nel percorso di ricerca intrapreso dall’arte italiana della scorsa generazione. Si tratta della Pittura analitica, una corrente cui si sono accostati artisti italiani, ma anche francesi e tedeschi, decisi a reagire ai dettami sostenuti dall’Arte concettuale che, proponendo il definitivo abbandono di ogni finzione rappresentativa, considerava il mezzo della pittura come assolutamente superato.
I seguaci della Pittura analitica invece – chiamata anche in altri modi, da Nuova pittura a Pittura pittura a Fundamental Painting – pur consci dell'importanza rivestita dall’analisi e dalla conoscenza esatta dei mezzi espressivi dell'artista, ma altrettanto convinti che la pittura avesse ancora molto da esprimere, dipingono in maniera per così dire "concettuale", cioè applicando alla pittura quella stessa analiticità che gli artisti concettuali applicavano nell’indagare da un punto di vista estetico altri aspetti del reale. In questo modo la pittura ottiene un duplice risultato: diventa essa stessa l'oggetto d'indagine dell'artista e perde ogni connotato di referenzialità, di riferimento naturalistico o anche semplicemente realistico. L'accento è posto da questi pittori sulla pratica pittorica e sui suoi meccanismi interni, ossia sulle relazioni tra gli elementi fondanti la pittura, quali superficie, supporto, colore, segno. La pittura non deve più rappresentare qualcosa per essere legittimata, ma è sufficiente che parli di se stessa, che indaghi il rapporto tra l'artista e la tela, e tra l’azione dell'artista e la traccia che di essa rimane.
Il volume, che affronta la Pittura analitica da un punto di vista strettamente storico, prende in considerazione le opere degli anni settanta, e non quelle di artisti che hanno portato avanti la ricerca nel decennio successivo. Fra gli autori si ricordano Luciano Bartolini, Carlo Battaglia, Enzo Cacciola, Paolo Cotani, Giorgio Griffa, Marco Gastini, Paolo Masi, Claudio Olivieri, Claudio Verna, Elio Marchegiani, Vittorio Matino, Carmengloria Morales, Pino Pinelli, Riccardo Guarnieri, Gianfranco Zappettini e i precursori Rodolfo Aricò e Mario Nigro. Il volume accoglie, oltre a un saggio del curatore, una vasta antologia di testi degli artisti redatti all’epoca, un regesto degli avvenimenti relativi alla tendenza, dieci pagine a colori per ciascun protagonista e una serie di testimonianza fotografiche dell’epoca, nonché apparati biobibliografici aggiornati degli artisti presenti.
Milano, novembre 2007-gennaio 2008
Die analytische Malerei ist eine der Kunstströmungen der 1970er Jahre. Anders als die Vertreter der Konzeptkunst, blieben die Vertreter der analytischen Malerei (auch „fundamentale Malerei“ oder „Malerei Malerei“) von der Ausdruckskraft der Malerei überzeugt, auch wenn sie mit ihnen darüber übereinstimmten, dass die Analyse über die Mittel künstlerischer Erkenntnisgewinnung wichtig sei. Die Malerei wurde so zum Objekt selbst: Sie legitimierte sich nicht mehr durch die Darstellung, sondern durch sich selbst, in der Vermittlung der Beziehung zwischen Oberfläche, Trägermaterial und Bildauftrag.
Der Band der kunstwissenschaftlichen Schriftenreihe der VAF-Stiftung konzentriert sich auf die italienischen Protagonisten der 1970er Jahre, die ausführlich, auf je zehn Seiten, vorgestellt werden. Zu den Künstlern gehören Luciano Bartolini, Carlo Battaglia, Enzo Cacciola, Paolo Cotani, Giorgio Griffa, Marco Gastini, Paolo Masi, Claudio Olivieri, Claudio Verna, Elio Marchegiani, Vittorio Matino, Carmengloria Morales, Pino Pinelli, Riccardo Guarnieri, Gianfranco Zappettini sowie ihre Vorgänger Rodolfo Aricò und Mario Nigro. Das Buch enthält neben einer Einführung von Marco Meneguzzo eine Anthologie an Originaldokumenten der 1970er Jahre, historische Fotografien sowie ein Register mit wichtigen Daten. Ein biobibliografischer Apparat komplettiert den Band.