In occasione della mostra monografica su Giovanni Bellini in preparazione alle Scuderie del Quirinale di Roma (25 settembre 2008 – 6 gennaio 2009) si è effettuata un’ampia campagna di indagini scientifiche non invasive sulle opere del maestro ancora presenti nelle chiese veneziane.
Analisi che hanno fornito risultati di grande interesse sia riguardo ai materiali costituenti il dipinto, quindi le tipologie di pigmenti adoperati, sia riguardo la tecnica pittorica di Bellini, permettendo di derimere alcuni intricati problemi cronologici e attributivi relativi al grande artista veneziano soprattutto perché, nel Maestro veneziano, l’elaboratissimo disegno sottostante è vera e propria opera d’arte a sé stante, in grado di ammaliare il pubblico per la straordinaria qualità del segno e le sorpresa che continuamente riserva.
Attraverso i risultati delle indagini è stata dunque possibile un’ampia riflessione sulla formazione dell’artista in quel grande crogiolo, e luogo d’incontro di civiltà, che è stata un tempo Venezia.
Di questi risultati dà conto il libro Bellini a Venezia, secondo numero della collana “I Quaderni di Open Care” inaugurata nel 2006 dal volume dedicato ad Antonello da Messina.
Il volume accoglie le opere di Giovanni Bellini tuttora presenti nelle chiese veneziane, caratterizzandosi come una monografia per ogni singolo dipinto, con saggi storico artistici redatti dall'ispettore della soprintendenza competente per l'opera.
