Tra sacro e profano

capolavori del XVII secolo nelle raccolte delle banche italiane

  • A cura di Anna Lo Bianco
  • Rilegatura Brossura con alette
  • Dimensioni 23x28 cm
  • Pagine 168
  • Illustrazioni 80 a colori
  • Lingua Italiano, Francese
  • Anno 2009
  • ISBN 9788836612987
  • Prezzo € 28,00  € 26,60
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Contenuti

La mostra intende valorizzare e rendere noto al pubblico il ricco patrimonio delle collezioni bancarie italiane con una selezione di circa sessanta dipinti risalenti a uno dei periodi più fertili per le arti figurative, quello compreso tra la fine del Cinquecento e la prima metà del Settecento.

Un momento di grande splendore in cui cresce il fenomeno del collezionismo, non solo nei palazzi dei principi ma anche in quelli della piccola nobiltà. La produzione pittorica si apre ai temi più svariati per soddisfare i desideri di una committenza nuova, che vede nell’arte la forma più piena di affermazione sociale e, in quell’inarrestabile processo di rinnovamento in senso naturalistico della pittura che inizia nel Cinquecento e porta alle grandiose conquiste barocche, si fa sempre più seducente e comunicativa: i soggetti sacri acquistano tutta la grazia di quelli profani, in una giocosa interscambiabilità suggerita spesso dagli stessi collezionisti.

La mostra e il volume, con un saggio della curatrice, intendono documentare i vari aspetti di quest’arte grandiosa e accattivante, proprio attraverso il confronto tra i soggetti sacri e quelli profani.

Autori quali Francesco Albani, Ludovico Carracci, Bernardo Cavallino, Battistello Caracciolo, Cerano, Guercino, Guido Reni e Francesco Solimena, solo per citarne alcuni, sfilano in un suggestivo percorso che comprende storie sacre, allegorie morali, ritratti, quadri storici, fino alle superbe scene letterarie, tratte da Ariosto e da Tasso: composti come favole, questi dipinti che offrono agli artisti la possibilità di uno stile giocoso e libero, esempio di armonia assoluta tra storia e finzione, tra natura e umanità.

Lussemburgo, febbraio - maggio 2009

L’exposition a pour but de valoriser et faire connaître au public le riche patrimoine des collections bancaires italiennes avec une sélection d’environ soixante tableaux remontant à une des périodes plus fertile des arts figuratifs, entre la fin du XVIème siècle et la première moitié du XVIIIème siècle.

Un moment de grande splendeur dans lequel se développe le phénomène du collectionnisme, non seulement dans les palais des princes mais également dans ceux de la petite noblesse. La production de peintures s’ouvre aux thèmes plus variés pour satisfaire les désirs d’une nouvelle clientèle, qui voit dans l’art une forme d’affirmation sociale et, dans cet interminable renouvellement de la peinture qui débute au XVIème siècle et porte aux grandes conquêtes baroques, toujours plus séduisante et communicative: les sujets sacrés acquièrent toute la grâce de ceux profanes, dans un échange suggéré souvent de ces collectionneurs.

L’exposition et l’ouvrage, avec un essai du commissaire d’exposition, veulent documenter les différents aspects de cet art grandiose et captivant, à travers la confrontation entre les sujets sacrés et ceux profanes.

Les artistes – Francesco Albani, Ludovico Carracci, Bernardo Cavallino, Battistello Caracciolo, Cerano, Guercino, Guido Reni e Francesco Solimena, seulement pour en citer quelques uns –, défilent dans un parcours suggestif qui comprend des histoires sacrés, allégories morales, portraits, tableaux historiques, jusqu’aux superbes scènes littéraires, prises d’Ariosto et Tasso: composés comme des fables, ces tableaux qui offrent aux artistes la possibilité d’un style joyeux et libre, exemple d’harmonie absolue entre histoire et fiction, entre nature et humanité.

Luxembourg, février - mai 2009