Contemplata in tutti i tempi come la Regina dei Fiori, simbolo di giovinezza, di grazia e di virtú, la rosa rimanda alla pietà e alla carità, al dolore e all’amore, al pudore e alla passione. Fiore emblematico nello sviluppo storico-artistico, la rosa assume diversi significati e compare spesso come elemento iconografico di rilievo nelle rappresentazioni pittoriche, sia in quelle riferite alla figura della Vergine sia a quelle legate al mito di Venere e dell’amore.
La raffinata esposizione ospitata al Filatoio di Caraglio e documentata in questo volume, prende in esame questi diversi significati, accostando fra loro opere e immagini secondo linee tematiche individuabili nell’arte europea: partendo dalla “Rosa mistica” medievale, alla “Vana Rosa” della natura morta seicentesca per approdare alla rivalutazione femminile del Settecento, in cui la rosa – strettamente legata alla figura della donna – pervade non solo pittura e scultura, ma anche tutte le arti decorative.
Nel corso dell’Ottocento, l’interesse per i fiori da un punto di vista naturalistico e l’attenzione per il loro linguaggio simbolico porta a una moltiplicazione dell’elemento floreale nelle arti applicate e, in quanto associata alla passione, – sia a quella amorosa sia a quella legata al dolore e alla morte – compare nelle coeve pitture simboliste.
La rosa è elemento privilegiato sia del naturalismo dell’Art Nouveau sia del successivo linguaggio geometrico dell’Art Déco, diventando motivo principale nella decorazione di argenti, vetri, ceramiche, stoffe e gioielli. Il catalogo, dal ricco apparato iconografico, accoglie numerosi saggi che indagano ogni aspetto connesso alla rosa, ed è completato da apparati bibliografici.
Caraglio, giugno - ottobre 2009