All'artista milanese Mario Raciti (Milano, 1934) pittore affermato nel panorama culturale italiano e internazionale del secondo Novecento, è dedicata questa monografia che ripercorre cronologicamente la sua produzione. Vengono presentati, nell'ordine, il ciclo Presenze-Assenze, nato nel 1969 e protratto sino al 1983, in cui si ravvisa un progressivo diradamento dell'immagine che si trasforma in un reticolo di ombre colorate o bianche, cui segue Mitologie, un ciclo che attinge ai miti, quali favole eterne legate al nostro profondo.
Vengono quindi ripercorsi i Misteri, nome con cui intitolerà dal 1993 le opere, caratterizzate da un'interpretazione inquieta del buio e della luce, le opere su carta fino ad alcuni esempi della produzione più recente. La poetica dell'artista viene affrontata nei testi critici di Flaminio Gualdoni e Klaus Wolber, e in una conversazione fra l'artista e Enzo Spadon. Il volume è completato da apparati biobibliografici e da un registro delle opere.
Mario Raciti (Milano, 1934), fin da giovane coltiva una grande passione per la musica e la pittura. Laureatosi in Giurisprudenza, abbandona l'attività forense per dedicarsi esclusivamente all'arte: il suo primo collezionista-mecenate fu Antonio Mazzotta. Nel 1968, e fino al 1993, comincia a collaborare con la galleria Morone 6 che, ancora oggi, propone le opere di quegli anni. Nel 1986 partecipa alla Biennale di Venezia e alla Quadriennale di Roma. Le sue opere, esposte in Italia e all'estero, sono state acquistate da enti e da istituzioni museali, fra le quali si ricordano: Civiche raccolte d'Arte di Milano, museo di Villa Croce di Genova, G.A.M. di Torino, MART di Trento e Rovereto, FRAC Midi Pirenées di Tolosa.
