L'interrogativo intorno a cui ruota la riflessione di Simon Roodhouse, professore della University of the Arts di Londra, proposta nelle pagine di questo volume è il seguente: può la cultura essere il motore per una rinascita di aree degradate delle nostre città? e se sì, in che modo essa può fungere da stimolo creativo? e ancora, di quale cultura possiamo parlare - a proposito della riqualificazione urbana -, in una società post-industriale, dominata da un consumo di massa definito sempre più spesso esigente e, appunto, "culturalizzato"?
A queste domande offre una possibile risposta l'analisi, condotta da Roodhouse, dei cosidetti Cultural Quarter (CQ) e Cultural Industries Quarter - modelli di riferimento particolarmente sviluppati nel mondo anglosassone ma attualmente in rapida diffusione in altri contesti socio-culturali - ovvero aree in cui l'incoraggiamento di attività, di strutture e di imprese culturali messo in atto ha portato alla concentrazione, in un determinato quadrante urbano, di un ampio spettro di funzioni culturali: dagli spazi di fruizione alla residenza-laboratorio, dall'intrattenimento alla socialità a base culturale.
Gli esempi di riqualificazione urbana fondata su questo principio di "ri-attivazione culturale" portati dall'autore sono numerosi: dalle cittadine ex-industriali del Nord dell'Inghilterra (Sheffield, Wolverhampton, Newcastle) si passa a casi internazionali come il MuseumsQuartier di Vienna, il Temple Bar di Dublino e la Grand Opera House di Belfast, per ritornare al contesto dell'Inghilterra settentrionale con la descrizione dettagliata di un CQ a Bolton.
Lo studio di Roodhouse, nello sviscerare questa tematica così attuale, offre un contributo importante alla discussione in atto sul futuro delle nostre città e sul ruolo cruciale che la cultura può e deve giocare, anche nel nostro paese.