La rappresentazione del corpo umano, che si consolida nella cultura figurativa toscana nel corso del Quattrocento e del Cinquecento grazie all'incontro e al fertile scambio tra l'esperienza artistica e quella scientifica, prosegue nella stagione del tardo Rinascimento, sviluppando caratteristiche nuove che questo volume si propone di indagare.
Se da un lato infatti continua quell'intreccio fra artisti e medici, che porta all'elaborazione di trattati anatomici sorprendentemente perfetti nella resa iconografica, dall'altra comincia a farsi strada quel gusto più propriamente manierista, che è alla base di molte stravaganti rappresentazioni che hanno per soggetto la figura umana: corpi sovraesposti, muscolature esagerate, pose inusuali da una parte, volti grotteschi, fisionomie caricaturiali se non decisamente mostruose dall'altra.
Il volume, attraverso i saggi di specialisti in varie discipline – dalla storia dell’arte alla storia della medicina –, fa luce su questo interessante capitolo dell'arte italiana ed europea del Cinquecento, che si completa nelle affascinanti illustrazioni raccolte nell'atlante iconografico.