Angelo Dall'Oca Bianca e l'universo femminile

La pelle della pittura

  • A cura di Patrizia Nuzzo
  • Rilegatura Brossura con alette
  • Dimensioni 17 x 24 cm
  • Pagine 64
  • Illustrazioni 57 a colori
  • Lingua Italiano
  • Anno 2012
  • ISBN 9788836625352
  • Prezzo € 14,00  € 13,30
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Contenuti

A settant’anni dalla sua scomparsa, il volume rende omaggio ad Angelo Dall’Oca Bianca (Verona, 1848-1942), una delle personalità artistiche più apprezzate della città di Verona, verso la quale il pittore, a sua volta, ha sempre dimostrato un forte legame.

Il volume indaga, in particolare, uno dei temi più cari all’artista, ovvero l’universo femminile: sono presentati alcuni nudi inediti – restaurati in occasione della mostra ospitata a Casa di Giulietta – e numerosi soggetti popolari, calati nella vita quotidiana della città – fioraie, balie tentate dagli spasimanti, signore borghesi a passeggio. La rassegna è completata dai ritratti più tardivi, realizzati a cavallo dell’Otto e del Novecento, ispirati al clima del simbolismo diffuso in Italia e in Europa. In queste opere, fra le quali spiccano le tele dedicate al soggetto della modella, la tecnica divisionista si fonde a uno spregiudicato uso di materiale fotografico a supporto della rappresentazione: in queste intense pitture, l’erotismo “ammorbato” della decadente femme fatale si alterna a una sensualità candida e fresca propria della giovinezza. Il volume è completato da apparati biobibliografici.

Testi: Diego Arich, Elena Casotto, Fernanda Lomartire, Paola Marini, Patrizia Nusso.

Angelo Dall'Oca Bianca: Di umili origini, Angelo Dall’Oca si accostò alla pittura nel 1874, frequentando l'Accademia Cignaroli e l'Accademia di Venezia, dove entrò in contatto con Giacomo Favretto, che divenne suo maestro e amico. Al cognome paterno aggiunse la parola Bianca e cominciò a esporre i suoi dipinti, che vennero accolti con grande entusiasmo da pubblico e critica. Lavorò tra Venezia - dove partecipò alle Biennali – e Roma, ricevendo commissioni anche dalla regina Margherita di Savoia, ed ottenendo importanti riconoscimenti anche all’estero. Nel 1941 fece testamento, lasciando tutto il suo denaro e i suoi quadri alla città di Verona e ai suoi poveri.

Verona, dicembre 2012 - marzo 2013