Il volume offre una retrospettiva sull’opera di Elliott Erwitt (Parigi, 1928), attraverso 136 fotografie in bianco e nero, scelte fra quelle che lo hanno consacrato come uno dei più rinomati fotografi del Novecento.
Elliott Erwitt – invitato da Rober Capa a entrare nell’agenzia Magnum Photos, di cui è membro da 1953 – è riuscito a emergere con originalità nel panorama della fotografia grazie a un piglio molto personale dato da un’ironia tagliente, a tratti comica, con la quale è riuscito a raccontare il genere umano in tutte le sue manifestazioni. Il suo sguardo sottolinea con delicatezza il carattere comico, insolito o ridicolo di alcuni aspetti della vita, con una predilezione per gli scatti rubati, presi per strada, spesso all'insaputa dei soggetti ripresi, come è evidente nella serie “museum whatchers” o negli scatti dedicati ai cani – uno dei suoi soggetti preferiti – indagato in maniera spesso esilarante. Il volume accoglie un contributo della critica fotografica Angela Madesani.
Elliott Erwitt: Elio Romano Erwitt nasce nel 1928 a Parigi da genitori russi di origine ebraica, trascorre l’infanzia a Milano fino al 1939, quando la famiglia emigra negli Stati Uniti a causa del fascismo. In America decide di cambiare il suo nome in Elliott (“Hello Elio” suonava come uno scioglilingua) e inizia a interessarsi alla fotografia frequentando la Hollywood High School di Los Angeles, mentre contemporaneamente lavora in un laboratorio che realizza stampe autografate per i fans delle stelle del cinema. Membro di Magnum Photos dal 1953 - fu proprio Robert Capa, socio fondatore dell’agenzia, a invitarlo a farne parte -, da oltre sessant’anni racconta la vita quotidiana e quella mondana con lucidità e arguzia.
Torino, Palazzo Madama, aprile - settembre 2013