La pala d'altare a Bologna nel Rinascimento

Opere, artisti e città 1450-1500

  • Autore Cecilia Cavalca
  • Rilegatura Cartonato con sovraccoperta
  • Dimensioni 23 x 28 cm
  • Pagine 416
  • Illustrazioni 306
  • Lingua Italiano
  • Anno 2013
  • ISBN 9788836629411
  • Prezzo € 40,00  € 38,00
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Contenuti

Nella seconda metà del Quattrocento Marco Zoppo, Francesco del Cossa, Lorenzo Costa e Francesco Francia realizzano a Bologna alcune delle più importanti pale d’altare del Rinascimento italiano. Gli anni che vanno dal 1450 al 1500 sono per la città un momento di vitalità culturale del tutto particolare. Il governo dei Bentivoglio, impostosi per antagonismo sulle famiglie dell’aristocrazia locale e sostenuto dal consenso delle signorie italiane, mette il capoluogo emiliano al centro di una formidabile rete di legami e contatti internazionali. Sul fronte artistico si assiste a un ampio impiego di forze qualificate e all’avanguardia, diverse delle quali provenienti da fuori.

Risulta assai difficile saggiare la reale consistenza di una produzione tanto variegata, a causa delle ingenti perdite e delle manomissioni subìte nel corso del tempo dalle opere.
Ridotte a uno stato frammentario, molte pale d’altare d’epoca bentivolesca, al pari di tante altre testimonianze artistiche del periodo, sono oggi conservate nei musei italiani e stranieri, e solo in piccola parte negli spazi d’origine.
Grazie a un’approfondita ricognizione degli elementi materiali e della documentazione, il libro le raduna e le studia per la prima volta in modo sistematico. Nel porre attenzione ai contesti di provenienza, alla funzione delle opere, alle tecniche d’esecuzione e alla committenza, la prospettiva di ricerca offre al lettore una via privilegiata per riscoprire la ricchezza del Rinascimento bolognese e per indagare la singolarità degli esiti di una delle più avvincenti e complesse situazioni della storia dell’arte moderna in Italia.

Sommario

Premessa

Memoria e contesto
Le opere nelle guide bolognesi del Cinquecento e del Seicento
Precisazioni erudite: gli aggiornamenti alle Pitture del Malvasia e gli appunti di Marcello Oretti
Pale d’altare, cappelle e rinnovamento edilizio
Edifici civili, dimore private e luoghi dell’aggregazione religiosa laicale
Le residenze delle Arti e la sede dell’antica Compagnia d’Armi dei Lombardi
I santuari delle “Madonne miracolose”: trasformazioni al Baraccanno e alla Madonna di Galliera

Pratiche della lavorazione
Apparati decorativi delle cappelle e pale d’altare
Pittori e carpentieri
Pale d’altare su tela, finite ad affresco e in scultura

Il polittico: fortuna e lenta trasformazione del formato a scomparti multipli
I polittici di Michele di Matteo e il retaggio tardogotico locale
I polittici dei Vivarini e la continuità dei rapporti con Venezia
Varietà degli apporti esterni e originalità delle declinazioni locali: il polittico di Giovan Francesco da Rimini per San Domenico e il trittico con San Francesco fra san Ludovico di Tolosa e san Bernardino da Siena per San Francesco
L’importanza del Polittico di San Clemente di Marco Zoppo: identificazione del committente e qualche precisazione sulla cronologia

La persistenza del polittico e l’avvento della pala quadra all’antica Attorno ai polittici di Giovanni Francesco da Rimini e di Marco Zoppo
Il Polittico Griffoni di Francesco del Cossa
Ipotesi di ricostruzione del Polittico Griffoni e sua importanza
La pala quadra all’antica di Cossa con l’Annuciazione di Dresda
L’affresco al Baraccano e la tela dipinta per la Mercanzia: due alte esercitazioni di Cossa sul formato rettangolare (e lo spazio del “sacellum”)

L’imporsi della pala a superficie unificata Pale d’altare a superficie unificata entro la prima metà degli anni ottanta, tra novità rinascimentali e revival tardogotico
La Pala delle Rondini di Lorenzo Costa: peculiarità e fortuna
Dentro la cappella Bentivoglio in San Giacomo Maggiore: la tela di Costa, la tavola di Francia e l’affresco con Madonna col Bambino, angeli e sei apostoli
A Santa Maria della Misericordia, le prime pale di Francia: per i Felicini e per i Manzoli
Ancora in San Petronio negli anni novanta: la Pala Rossi e la Pala Vaselli
Intorno al 1497-1498: la Pala Ghedini in San Giovanni in Monte, la Pala Ponticelli in San Giuseppe di Galliera e le prove iniziali di Amico Aspertini
La Pala Bentivoglio a Santa Maria della Misericordia: una nuova prospettiva di lettura
Intorno al 1500: le pale degli artisti bentivoleschi e quelle di Perugino, Boltraffio e Filippino Lippi dipinte per Bologna

Tavole
Nota alla consultazione delle tavole

Schede

Apparati
Nota alla consultazione dell’appendice documentaria
Appendice documentaria
Bibliografia
Indice dei nomi