Premessa
Memoria e contesto
Le opere nelle guide bolognesi del Cinquecento e del Seicento
Precisazioni erudite: gli aggiornamenti alle Pitture del Malvasia e gli appunti di Marcello Oretti
Pale d’altare, cappelle e rinnovamento edilizio
Edifici civili, dimore private e luoghi dell’aggregazione religiosa laicale
Le residenze delle Arti e la sede dell’antica Compagnia d’Armi dei Lombardi
I santuari delle “Madonne miracolose”: trasformazioni al Baraccanno e alla Madonna di Galliera
Pratiche della lavorazione
Apparati decorativi delle cappelle e pale d’altare
Pittori e carpentieri
Pale d’altare su tela, finite ad affresco e in scultura
Il polittico: fortuna e lenta trasformazione del formato a scomparti multipli
I polittici di Michele di Matteo e il retaggio tardogotico locale
I polittici dei Vivarini e la continuità dei rapporti con Venezia
Varietà degli apporti esterni e originalità delle declinazioni locali: il polittico di Giovan Francesco da Rimini per San Domenico e il trittico con San Francesco fra san Ludovico di Tolosa e san Bernardino da Siena per San Francesco
L’importanza del Polittico di San Clemente di Marco Zoppo: identificazione del committente e qualche precisazione sulla cronologia
La persistenza del polittico e l’avvento della pala quadra all’antica
Attorno ai polittici di Giovanni Francesco da Rimini e di Marco Zoppo
Il Polittico Griffoni di Francesco del Cossa
Ipotesi di ricostruzione del Polittico Griffoni e sua importanza
La pala quadra all’antica di Cossa con l’Annuciazione di Dresda
L’affresco al Baraccano e la tela dipinta per la Mercanzia: due alte esercitazioni di Cossa sul formato rettangolare (e lo spazio del “sacellum”)
L’imporsi della pala a superficie unificata
Pale d’altare a superficie unificata entro la prima metà degli anni ottanta, tra novità rinascimentali e revival tardogotico
La Pala delle Rondini di Lorenzo Costa: peculiarità e fortuna
Dentro la cappella Bentivoglio in San Giacomo Maggiore: la tela di Costa, la tavola di Francia e l’affresco con Madonna col Bambino, angeli e sei apostoli
A Santa Maria della Misericordia, le prime pale di Francia: per i Felicini e per i Manzoli
Ancora in San Petronio negli anni novanta: la Pala Rossi e la Pala Vaselli
Intorno al 1497-1498: la Pala Ghedini in San Giovanni in Monte, la Pala Ponticelli in San Giuseppe di Galliera e le prove iniziali di Amico Aspertini
La Pala Bentivoglio a Santa Maria della Misericordia: una nuova prospettiva di lettura
Intorno al 1500: le pale degli artisti bentivoleschi e quelle di Perugino, Boltraffio e Filippino Lippi dipinte per Bologna
Tavole
Nota alla consultazione delle tavole
Schede
Apparati
Nota alla consultazione dell’appendice documentaria
Appendice documentaria
Bibliografia
Indice dei nomi