Fin dall’incontro giovanile con Filippo de Pisis, che lo aiuta a muovere i primi passi nell’arte, il percorso di Remo Bianco si svolge attraversando i contesti più fecondi degli anni cinquanta e sessanta: negli Stati Uniti conosce Jackson Pollock e l’Espressionismo astratto; a Milano e Parigi frequenta Pierre Restany, Lucio Fontana, Beniamino Joppolo, gli spazialisti e il movimento nucleare. Per quattro decenni Bianco ha vissuto la ribalta dell’arte con un ruolo di primo piano, reinventando in un modo tutto personale i linguaggi più moderni.
Milano, Museo del Novecento, luglio - ottobre 2019
Sommario
Remo Bianco. Le impronte della memoria
Lorella Giudici
Le Testimonianze di Remo Bianco. Excursus su testi critici e materiali d’archivio in mostra
Elisa Camesasca
OPERE
Intervista a Marina Abramovic´
a cura di Fondazione Remo Bianco
APPARATI
Biografia
a cura di Gabriella Passerini
Regesto delle mostre
a cura di Gabriella Passerini
Regesto bibliografico
a cura di Alberto Vincenzoni