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Tomas Rajlich e l’arte astratta in Italia

Genova, Museo di Villa Croce
dal 22 Aprile al 22 Agosto 2021

La mostra

Il Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce dedica un’ampia retrospettiva a un grande interprete internazionale dell’astrattismo (arte non oggettiva), l’artista ceco naturalizzato olandese Tomas Rajlich, in dialogo con alcune opere chiave della collezione museale (dall’astrattismo del secondo Dopoguerra alle ricerche percettiviste e preconcettuali degli anni Sessanta, fino all’arte Optical e alla Nuova Pittura - Pittura analitica - dagli anni Settanta e Ottanta).
Il percorso espositivo delle opere di Tomas Rajlich, che documentano oltre mezzo secolo di ricerca, parte dagli esordi nella scultura degli ultimi anni Sessanta, per concludersi con i suoi lavori più recenti, con le loro variazioni sull’intensità, la luminosità e la consistenza della pittura stessa, attraverso sensibilissime texture di materia-colore.

Un avvicendarsi di opere di Rajlich di sala in sala, a confronto e in dialogo con altre appositamente allestite di maestri italiani dell’astrattismo, provenienti in gran parte dalla collezione del Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce: Getulio Alviani, Rodolfo Aricò, Agostino Bonalumi, Enzo Cacciola, Antonio Calderara, Nicola Carrino, Gianni Colombo, Pietro Consagra, Dadamaino, Piero Dorazio, Lucio Fontana, Marco Gastini, Giorgio Griffa, Riccardo Guarneri, Paolo Icaro, Osvaldo Licini, Piero Manzoni, Fausto Melotti, Bruno Munari, Martino Oberto, Claudio Olivieri, Arnaldo Pomodoro, Mauro Reggiani, Antonio Scaccabarozzi, Paolo Scheggi, Turi Simeti, Atanasio Soldati, Giuseppe Uncini, Nanni Valentini, Claudio Verna, Gianfranco Zappettini.

Il catalogo

Tomas Rajlich (Jankov, Repubblica Ceca, 1940) è internazionalmente riconosciuto come una delle più influenti figure della pittura europea.
Emerso nella prima metà degli anni settanta, è spesso associato al minimalismo e alla pittura fondamentale, termine coniato in occasione della mostra allo Stedelijk Museum Amsterdam nel 1975, cui Rajlich prese parte. Il movimento include Robert Ryman, Robert Mangold, Agnes Martin e i primi lavori di Brice Marden e Gerhard Richter.
L’ampia retrospettiva dell’opera di Rajlich pubblicata nel presente volume si svolge in dialogo con alcune opere chiave dell’astrattismo italiano da lui scelte, a partire da un’introduzione al concretismo degli anni trenta fino al secondo dopoguerra, dalle ricerche percettiviste e preconcettuali degli anni sessanta fino all’arte optical e alla nuova pittura degli anni settanta e ottanta, dipanando una nuova e inedita linea dell’arte astratta italiana.

Genova, Museo d'Arte Contemporanea di Villa Croce, aprile - settembre 2021