L’opera artistica chiede, per essere vissuta, di mantenere una distanza senza la quale la fruizione verrebbe affievolita, ma che non deve essere troppo grande se vogliamo custodirne la densità: appunto una “distanza ravvicinata”.
Così, alla riapertura al pubblico della Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea dopo le chiusure per l’emergenza sanitaria del 2020, i lavori di Afro, Robert Adams, Franco Angeli, Stefano Arienti, Luciano Bartolini, Alberto Burri, Enrico Castellani, Giuseppe Capogrossi, Ettore Colla, Pietro Consagra, Daniela De Lorenzo, Giacomo Ginotti, Luisa Lambri, Bice Lazzari, Alberto Magnelli, Fausto Melotti, Paolo Meoni, Mirko, Gastone Novelli, Pino Pascali, Achille Perilli, Corrado Sassi, Toti Scialoja, provenienti dai depositi della Galleria, vengono collocati sulle pareti e sui tavoli del Salone Centrale attivando nuovi dialoghi e connessioni con le opere dell’allestimento permanente con le quali si compongono e si intrecciano.
Roma, La Galleria Nazionale, maggio - ottobre 2020
Sommario
Il leone: fantasie simboliche e verità etologiche
Chiara ed Enrico Alleva
Abitare la distanza
Pier Aldo Rovatti
La Galleria Nazionale e/è l’opera
Valeria Lupo e Massimo Licoccia
Franco Angeli, pittore del dolore
Marcella Cossu
Monocromia, ultima chance della pittura: la 'Superficie N. 3' di Enrico Castellani
Marcella Cossu
Burri, 'Cellotex A 5' 1980
Emanuela Garrone
La misura di certe distanze
Massimo Mininni
1865/2004. Friedrich Preller il Giovane e Corrado Sassi, at close range
Chiara Stefani
Interviste agli artisti
di Francesca Palmieri
Opere in mostra
Opere e autori